VISITARE ERICE
Nota storica:
Città sacra agli Elimi, Erice fu sede nell’antichità di un celebre culto dedicato alla dea della fecondità: Venere Ericina, l’Astarte dei Fenici, Afrodite per i Greci. Roccaforte punica, in epoca romana perde d’ importanza. Con gli arabi prima e i normanni dopo ritorna rilevante con la costruzione delle porte, la fortificazione delle mura. E’ il periodo delle chiese e della Matrice. Solo nel 1935 Erice prende il nome che ha adesso, fino a quel momento era “Monte San Giuliano”.
1) Dall’Elimo alle Mura Puniche.
Uscendo alla sinistra dall’Elimo si percorre il piccolo tratto in discesa fino alla Porta di Trapani indi a destra per il Piano della chiesa Matrice con Campanile (visita a pagamento) del 14° sec.. L’interno della Chiesa è neogotico: Uscendo a destra si percorre la Via Rabatà fino alla Porta Spada. Dalla Porta Carmine alla Porta Spada sulla Via Addolorata sono visibili i resti delle mura puniche del VIII sec. a.c.
2) Centro storico e Castello.
Uscendo a destra dall’Elimo in salita si percorre la Via Vittorio Emanuele fino Piazza Umberto I. Siamo nel centro storico di Erice, qui è consigliato entrare e percorrere le stradine che si incrociano ritrovandosi improvvisamente annegati nel medioevo. Sono rimaste “miracolosamente” intatte le piante medievali e le forme dei palazzi e delle chiese che in grande quantità sono presenti ad Erice. E’ possibile acquistare prodotti di artigianato e ricordi della visita e gustare i famosi dolcetti di mandorla rinomati nel mondo.
Arrivati a Piazza Umberto è possibile visitare il Palazzo Municipale, con il Museo Cordici poi salendo per la via Cordici si arriva nella bella piazza S. Domenico con la chiesa ad egli dedicata, a destra ci inoltriamo per la Via Guarnotti ove oltre a un bell’arco e ad altre chiese incontriamo la sede storica del Centro Ettore Majorana, istituto post-universitario tra i più famosi al mondo. Ai corsi, che spaziano dalla genetica all’archeologia dalla biofisica all’agronomia, partecipano spesso premi Nobel. La scuola non rilascia attestati, ma garantisce il meglio in tutti i campi del sapere. In alcune occasioni è visitabile l’atrio del palazzo e il centro sismologico che vi ha sede. Proseguendo per la Piazza San Giuliano con l’omonima chiesa e un breve tratto di via Roma si sale al Castello la cui descrizione rimandiamo al prossimo itinerario.
3) Il Castello e il Parco.
Per arrivare nel più breve tempo possibile al Castello e quindi al bellissimo parco e giardino basta uscire dall’Elimo e sempre a destra immettersi nella via San Francesco, una viuzza lastricata come lastricate sono tutte le strade di Erice. Tra balconi fioriti in cui pigramente sonnecchiano gattini, sbuchiamo nel piazzale antistante il Castello ove si arriva dopo aver camminato lungo la panoramica che spazia da Trapani all’interno fino a Monte Cofano e San Vito lo Capo. Al Castello di Venere si arriva dalla villa comunale chiamata “il Giardino del Balio” che prende il nome dalle omonimi Torri che costellano il parco e che una volta erano collegate da ponti levatoi. Ancore oltre all’apice della vetta la zona archeologica dell’acropoli antica.
Una bella fontana di Venere contornata da resti di abitazione punica sicuramente soggetto per belle foto ricordo oltre al magnifico piazzale antistante il Castello ove è possibile fare foto panoramiche con uno sfondo di impareggiabile bellezza.
Da Erice a Trapani via Funivia.
Uscendo a sinistra dall’Elimo la Via Vittorio Emanuele arriva alla Porta di Trapani, tra negozietti di artigiani locali. Attraversando la bellissima Porta, bisogna attraversare il parcheggio e portarsi di fronte ove è presente la stazione della funivia, riaperta rinnovata nel 2005, che in pochi minuti vi porta a Trapani. Se fatto all’imbrunire, lo spettacolo è assicurato: oltre alla maestosa vista di Trapani e delle Saline, sul mare, come sospese nel vuoto, affiorano le Egadi, Favignana, Levanzo e dietro, Marettimo come volere a dire… il paradiso finisce lì !
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